Il punto di partenza… di Rossana Guerra
Per poco abbiamo gustato
l’illusione che il mondo fosse cambiato.
Della crisi sentiamo il peso,
e smarriti ci guardiamo in faccia.
Nella società:
spaccature, diseguaglianze, contraddizioni,
e noi, siamo la società!
Si dice di un potere occulto,
nascosto chissà dove che manovra tutto e tutti!
È bastato perdere il lavoro,
il sollecito della rata del mutuo da pagare,
il crollo delle azioni in borsa . . ,
per vedere che l’inquilino del piano di sotto non lavora
e che l’amico dell’amico ha chiuso il negozio per la crisi dei consumi.
Prima, dove eravamo? Ai grandi magazzini! Sì, c’era da comprare . . ,
cosa compravamo? Forse . . . quello che già avevamo!
Oppure, eravamo al corso di . . . non so di che,
ma ci va la vicina, l’amica, il collega e perché . . . non io?
Va di moda, fa tendenza!
È la società,
e ci siamo dentro fino al collo!
Guardiamo “l’altro, il diverso”,
già “l’altro “ consuma i pasti alla mensa della Caritas,
il “diverso” prende il sole sulla panchina,
loro c’erano anche prima, forse aspettavano chissà . . .
È uno stare dal sapore amaro
per noi e per loro,
delle parole sono rimaste le radici,
dei suffissi s’è perso il segno,
siamo sempre lì, fermi,
ancorati al punto di partenza!
Questo non va, quello è da rifare,
parole . . .
ognuno resta sempre ad aspettare
che siano gli altri a cambiare il mondo!